In 10 anni chiusi 125 ospedali e più spazio al privato. E dopo il Covid si è tornati a tagliare i posti letto: -20 mila tra il 2021 e il 2020. Allarme medici di famiglia, pediatri e guardie mediche: -8mila nell'ultimo decennio - Quotidiano Sanità


È la fotografia che emerge dal nuovo Annuario del Ssn relativo al 2021 appena pubblicato dal Ministero della Salute che confrontato con il medesimo report di 10 anni prima evidenzia come il Ssn abbia lentamente mutato volto con un'assistenza territoriale in difficoltà e con solo pochi e insufficienti progressi nell'Assistenza domiciliare integrata. ANNUARIO SSN 2021 – ANNUARIO SSN 2011

26 MAR -

Un Ssn con sempre meno ospedali, sempre più strutture private e un territorio sempre più sguarnito di medici di famiglia, pediatri e medici di continuità assistenziale. Inoltre, dopo il boom di posti letto per acuti del 2020, anno dello scoppio della pandemia nel 2021 si è tornati a tagliarne circa 20 mila. È questa la fotografia che emerge dal nuovo annuario statistico del Ssn del Ministero della Salute relativo al 2021. E così andando a confrontare il medesimo rapporto relativo al 2011 emerge con la limpidezza dei numeri la dieta forzata cui i vari Governi che si sono succediti nello scorso decennio hanno sottoposto il Ssn che in 10 anni si è ritrovato con 125 ospedali in meno, un peso del privato sempre più forte e un'assistenza territoriale al palo con solo pochi e insufficienti progressi nell'Assistenza domiciliare integrata.
Iniziamo dagli ospedali. In 10 anni ne sono stati chiusi 125, ben l'11%. Nel 2011 tra pubblici e privati erano 1.120 mentre nel 2021 sono scesi a 995, con un taglio più marcato per quelli pubblici (84 in meno in 10 anni).
In calo anche le strutture per l'assistenza specialistica ambulatoriale: erano 9.481 nel 2011 e sono scese a 8.778 dieci anni dopo. In crescita, ma solo grazie al privato quelle di assistenza Territoriale Residenziale che a fronte delle 6.383 strutture presenti nel 2011 ne conta 7.984 nel 2021 (pubbliche sono appena il 16,5%). Stesso trend per quanto riguarda le strutture di assistenza territoriale semi residenziale che vede crescere le strutture: erano 2.694 nel 2010 e sono 3.005 nel 2021. Stesso dicasi per la Riabilitativa che da 993 strutture è passata 1.154. In crescita anche i numeri per l'altra assistenza territoriale.

Ma ciò che più fa effetto è che i tagli hanno riguardato il settore pubblico che nel 2021 annovera il 43% delle strutture totali contro il 46,1% di 10 anni prima.


Posti letto, dopo il Covid si torna a tagliare: Rispetto a 10 anni fa tra pubblico e privato sono stati tagliati 5.818 letti tra degenze ordinarie, day hospital e day surgery. Merito del 2020 quando con lo scoppio della pandemia c'è stato un elevato aumento di posti. Ma è da notare che in appena un anno, passato il momento più duro del Covid, ne sono stati tagliati 20 mila: nel 2020 i posti letto erano 257.977 contro i 236.481 del 2021

In discesa anche il numero dei Consultori: ne sono stati chiusi 1 su 10 (erano 2.535 nel 2011 contro i 2.225 del 2021). Sono cresciuti invece i Centri di Salute mentale (erano 1.497 dieci anni e fa sono diventati 1.754 nel 2021).
Meno medici convenzionati. I medici di famiglia dai 46.061 che erano nel 2011 sono diventati 40.250 nel 2021 (-5.811). In calo anche i pediatri (-694 in 10 anni per un totale nel 2021 di 7.022 unità). In frenata anche i medici di continuità assistenziale (ex guardia medica) che dagli 11.921 che erano nel 2011 sono diventati 10.344 nel 2019 (-1.577).

Dieta amministrativa. Le Asl sono passate dalle 145 del 2011 alle 99 del 2021.

Come abbiamo visto gli anni '10 del nuovo secolo hanno cambiato il volto del nostro Servizio sanitario che è sempre meno pubblico, ha meno strutture ospedaliere e personale a cui non è seguito un potenziamento adeguato del territorio sia in termini di uomini e donne che di servizi. Unico dato parzialmente in controtendenza è l'Assistenza domiciliare integrata (Adi): nel 2021 sono stati assistiti 1.170.130 pazienti contro i 605.896 anche se le ore erogate per paziente sono passate dalle 22 del 2011 alle appena 17 del 2021. E in ogni caso il numero di assistiti è ancora molto inferiore a quello registrato nei principali Paesi dell'Ue, motivo per il quale anche nell'ultimo Pnrr è stato predisposto un finanziamento ad hoc per il potenziamento dell'Adi..





BENEFICI DELLA CAMMINATA VELOCE

La camminata veloce: perché fa bene e come iniziare a praticarla

Con il medico dello sport scopriamo i benefici di quest'attività adatta a tutti e il programma per incominciare
La camminata veloce o camminata sportiva o Walking, in inglese, è una camminata a passo sostenuto: si svolge a circa 6/7 chilometri orari ed è accompagnata dal movimento naturale delle braccia. Non è una corsa, non è una corsa sul posto, non è una corsa più lenta o corsetta, non è una passeggiata. Non ha particolari controindicazioni ed è adatta praticamente a tutti. I benefici della camminata veloce
I 4 principali benefici della camminata veloce rispetto ad altre attività sportive aerobiche sono:
migliora la mobilità e la resistenza muscolare allenando gradatamente il cuore;
migliora la circolazione sanguigna e l'ossigenazione di organi e tessuti;
stimola positivamente il sistema nervoso;
allevia le tensioni e l'ansia generate da accumulo di stress, soprattutto se viene svolta all'aria aperta, nella natura e durante le ore di luce.
In più, è un'attività che non impatta sulle articolazioni ed è per questo praticabile da tutti. Come ci conferma lo specialista:

"La camminata veloce è un toccasana a tutte le età, in quanto:

-non ha particolari controindicazioni;
-non necessita di una preventiva particolare preparazione atletica per un soggetto in salute;
-non richiede competenze pregresse o di specifiche attrezzature sportive da acquistare.

Tutti possono iniziare a praticarla senza particolari investimenti iniziali in termini fisici o economici, se non l'acquisto di una tuta confortevole e di un paio di scarpe adatte.
Camminare consapevolmente, acquisendo più consapevolezza del proprio passo porta inoltre anche a sicuri benefici mentali: camminare infatti libera la mente dai pensieri negativi, detto in termini scientifici, combatte lo stress e dona nuove energie alla psiche del soggetto che la pratica con costanza",

La camminata veloce fa dimagrire?

"La camminata veloce da sola non fa dimagrire. Però aiuta. La sua pratica, costante e duratura nel tempo, può avere un effetto positivo sulla perdita di peso, amplificando i risultati di un regime alimentare controllato (ipocalorico). Solo in tal senso si può affermare che la camminata veloce può aiutare a perdere peso, aiutare a tornare al peso forma o conservarlo".
Come con qualunque altro sport o attività motoria, i risultati della camminata veloce si possono ottenere solo modificando le nostre abitudini a tavola (scelta degli alimenti di stagione, migliore idratazione, riduzione del consumo di zuccheri semplici, sale, grassi ecc.), eliminando le cattive abitudini (alcol, fumo di sigaretta, abuso di farmaci e di sostanze ecc.) oltre che modificando lo stile di vita sedentario (aumentare il dispendio energetico con pratiche aerobiche accompagnate da alcuni minuti di esercizi mirati che rafforzino la muscolatura, migliorando la postura).

"Basterebbe camminare per almeno 30/40 minuti al giorno per rimetterci in moto e stare meglio. Cominciamo a camminare con costanza al nostro passo abituale e col passare dei giorni e delle settimane aumentiamo durata e intensità: basta questo esercizio per innescare dentro di noi una nuova buona e salutare abitudine; questa diventerà via via sempre più gratificante e ci renderà sempre meno pigri",

Come iniziare e come praticare la camminata veloce

Chi per la prima volta si avvicina alla pratica della camminata veloce deve porsi piccoli obiettivi, come in tutte le nuove attività motorie e sportive. L'allenamento per principianti della camminata veloce prevede di iniziare al proprio ritmo di passo e minuti per poi aumentare gradualmente di settimana in settimana. L'ideale sarebbe o allenarsi 3 volte a settimana per 45/60 minuti oppure tutti i giorni 30 minuti.
L'allenamento per principianti si svolge in 3 fasi e 3 settimane. Ecco per quanto tempo bisogna allenarsi:
La prima settimana si comincia con un allenamento di camminata veloce di massimo 10-20 minuti (2/3 volte alla settimana).
Nella seconda settimana si raddoppia il tempo di allenamento, arrivando quindi a camminare circa 40 minuti.
La terza settimana si raggiungono i 60 minuti di allenamento. Un'ora è il tempo ideale da mantenere nel tempo. In teoria, anche per tutta la vita, salvo diverse indicazioni mediche.
"Va comunque precisato che queste sono indicazioni di allenamento generali che vanno poi adeguate a ciascuna persona che voglia iniziare a praticare uno sport sotto il controllo e i consigli del medico dello sport e, comunque, sempre in accordo con il medico di medicina generale e gli specialisti che eventualmente dovessero avere in cura il paziente affetto da patologie note (es. cardiologo, diabetologo ed endocrinologo, ortopedico, fisiatra, geriatra, ecc.).

Attenzione ai tempi di recupero e riposo

Non dimentichiamo inoltre di concedere al nostro organismo il giusto riposo: "Soprattutto all'inizio, è importante intervallare le giornate di attività con delle giornate di sospensione dall'attività motoria per fornire il giusto tempo di recupero al nostro fisico.
Diversamente si potrebbe andare incontro all'insorgenza di problematiche che potrebbero influire negativamente (a breve, medio e lungo termine) sul nostro stato di salute.
Ecco perché è sempre bene farsi consigliare da quelle figure che della materia possiedono le giuste conoscenze, evitando il fai da te",

Come si usano le braccia nella camminata veloce

Nella camminata veloce le braccia vanno a formare un angolo di 90° e accompagnano il movimento delle gambe andando avanti e indietro in modo ritmico, naturale e controlaterale (ovvero, si porta in avanti la gamba destra e al contempo il braccio sinistro e viceversa).
Come poggiare il piede nella camminata veloce
"La tecnica per camminare correttamente prevede che il piede appoggi in ordine: 1. Tacco del piede, 2. Piede piatto, 3. Punta del piede (il gesto motorio richiesto al piede per eseguire la camminata veloce è quindi il seguente: 1. Attacco 2. Appoggio 3. Spinta), in gergo tecnico questo atto motorio si chiama rullata del piede".

Dove praticare la camminata veloce

L'allenamento con la camminata veloce si può fare anche sul tapis roulant al chiuso, in palestra o a casa, "anche se  l'ideale per ristabilire il nostro equilibrio psicofisico sarebbe quello di praticare questa attività all'aria aperta in modo tale da trarre il massimo beneficio dall'esposizione alla luce solare, dalla vista della natura intorno a sé (ad esempio, stimoli visivi, uditivi e olfattivi), dalla ossigenazione del sangue.
Per quanto si possa praticare la camminata veloce sul marciapiede in città, sarebbe sempre preferibile individuare delle aree verdi dove svolgere la propria attività fisica o praticarla nel week-end al mare, in montagna o in collina per poter così godere della maggior ossigenazione che queste aree meno inquinate o incontaminate offrono.Il momento migliore per camminare
Che il momento migliore della giornata per allenarsi con la camminata veloce o la corsa sia la mattina presto è un falso mito, come spiega il medico dello sport: "Statisticamente, se andiamo a vedere le tabelle di allenamento, il periodo migliore per allenarsi è la seconda metà della giornata .
Ma guardando alla quotidianità di ciascuno possiamo affermare che non esiste un orario migliore di un altro, esiste il momento che riesce a conciliare diverse esigenze e quindi mettere insieme le attitudini, le necessità (impegni con famiglia e lavoro) e i ritmi quotidiani di ciascuno. Quando si trova questo equilibrio non importa che ora sia, importa solo sentirsi a proprio agio e così iniziare ad allenarsi con serenità quando ci si sente pronti per farlo.
È stato inoltre provato che cambiare orario di allenamento a una persona già allenata (non principiante) serve a modificare delle abitudini, prima psicologiche e poi anche fisiche, ricevendone enormi benefici. Quella macchina meravigliosa che è il nostro organismo si adeguerà a rispondere positivamente al nuovo stimolo. Non di rado, noi medici dello sport abbiamo visto che la modifica dell'orario di allenamento di alcuni sportivi (non agonisti, occasionali) e negli atleti (professionisti e non) porta a un miglioramento della prestazione, in gergo tecnico si ottiene un miglioramento della performance sportiva.
Così come modificare altre variabili, quali la modalità di allenamento in solitaria o in gruppo e viceversa, porta a un miglioramento personale: l'organismo viene 'sorpreso' dalla modifica della routine quotidiana traendone massimo giovamento".Come usare il cardiofrequenzimetro
Il cardiofrequenzimetro da polso presente in alcuni modelli di orologi tecnologici (per chi lo usa abitualmente sa che è uno strumento che monitora la frequenza cardiaca a riposo e in movimento e durante gli sforzi) sarà un valido strumento per la camminata veloce: durante l'allenamento si consiglia di restare nel range 70-85% della frequenza cardiaca massima.La scarpa adatta per la camminata veloce
La scarpa ideale per la camminata veloce è una calzatura leggera e che lasci la caviglia scoperta (non una scarpa da ginnastica alta a polacchina, cioè non la scarpa da basket), con suola più rigida rispetto alla suola delle scarpe da running (solitamente molto elastiche oltre che ammortizzanti per i salti e per il movimento richiesto al piede nella corsa), con la punta rinforzata, un tacco solido e definito, e con una struttura che sostenga bene l'arco plantare e contenga il piede senza ingessarlo.
In mancanza di questo sostegno, si può togliere la soletta presente nella scarpa da ginnastica e inserire un plantare fatto su misura da un podologo, in modo tale che l'arco plantare sia sostenuto in ogni passaggio della rullata del piede, ovvero il movimento tecnico richiesto all'arto inferiore nell'atto di camminare (e quindi nella pratica della camminata veloce o camminata veloce in pendenza) che prevede l'appoggio di tacco, pianta e punta.Come potenziare l'allenamento e rimettersi in forma con la camminata veloce
Con la bella stagione alle porte il desiderio di rimettersi in forma e di scoprire il corpo si fa sempre maggiore, ed ecco che aumenta la richiesta di informazioni su quale sport praticare per perdere i chili di troppo o rimodellare fianchi, pancia e glutei. Per coloro che volessero ottenere dalla camminata veloce maggiori risultati in termini di perdita di peso e/o di tonificazione muscolare si può consigliare inoltre di:
aumentare la pendenza del terreno dove eseguire l'esercizio (senza aumentare il tempo di allenamento);
intervallare alla camminata veloce alcuni esercizi a corpo libero come affondi sulle gambe, saltelli laterali o sul posto ecc.;
passare dalla camminata veloce alla corsa oppure alternandole (dopo la terza o quarta settimana di Camminata veloce).Cosa mangiare o bere prima e dopo la camminata veloce
Un esempio di colazione pre-allenamento prevede la presenza sia di carboidrati sia di proteine, molta acqua e pasti leggeri ed equilibrati.
Vediamo quali potrebbero essere le indicazioni alimentari generali per un uomo in salute di circa 40 anni che stia seguendo l'allenamento di 1 mese di camminata veloce per principianti:
a colazione preferire una piccola ciotola di cereali con un vasetto di yogurt, frutta (1 frutto di stagione o frutta secca, per esempio, 3 o 4 noci o mandorle o qualche cucchiaino di burro di arachidi da spalmare sul pane), 2 fette di pane tostato (non troppo abbrustolito, solo leggermente dorato), caffè o tè;
a pranzo sono consigliati i carboidrati (quinoa, o riso bianco, o fiocchi d'avena, o pane e pasta integrali, o 1 banana) in associazione alle proteine animali o vegetali (uova, yogurt, burro di arachidi);
dopo l'allenamento il corpo necessita soprattutto di essere reidratato e reintegrato di sali minerali e vitamine: questo si può ottenere, oltre che bevendo acqua o tè (verde o nero) o tisane o spremute di frutta fresca di stagione, anche mangiando frutta che idraterà e disseterà l'organismo (fragole, banane, arance) fornendo gli oligoelementi andati perduti durante lo svolgimento dell'attività motoria. Inoltre, vanno nutriti i muscoli che sono stati sottoposti all'allenamento e quindi è preferibile scegliere un piatto a base di proteine animali (uova, pollo, salmone, tonno, ricotta) o proteine vegetali (avocado, legumi).

Ad Arcore la nuova dottoressa molla dopo una settimana. Il sindaco: "troppa pressione"

La professionista sarebbe stata assalita da telefonate e richieste e aggredita verbalmente. Agenti inviati a Bernate per controllare la situazione.


Il giorno 11 ottobre la dottoressa Sabrina Licata ha cessato il servizio di medico di medicina generale. Dopo una sola settimana da titolare dello studio lasciato a luglio da Stefano Campari e riattivato a Bernate, la nuova dottoressa ha rinunciato all'incarico. I suoi pazienti tornano nella schiera degli "orfani", destinati a rivolgersi alla guardia medica attivata da Ats nell'ambulatorio di via Galilei a Cascina del Bruno, messo a disposizione dal Comune.

LE RAGIONI

Troppa pressione, ha riferito il sindaco Maurizio Bono, lanciando una appello alla cittadinanza perché non vengano superati certi limiti di civiltà. "Capisco l'esasperazione di alcuni pazienti - ha detto - ma non si può e non si deve aggredire un professionista che sta facendo il suo lavoro. Ho dovuto mandare una pattuglia di agenti di polizia locale a fare un giro presso l'ambulatorio nella giornata di sabato, dopo i fatti di venerdì sui quali, lo dico, stiamo raccogliendo ulteriori informazioni". I fatti cui fa riferimento il primo cittadino, secondo gli elementi che ha rilevato, avrebbero a che fare con un alterco tra una paziente e la dottoressa Licata rispetto alla necessità che la prima aveva di una ricetta. "Non si può mica andare da un medico e obbligarlo a fornire la prescrizione a prescindere dalle sue considerazioni professionali", ha commentato Bono. I dettagli della questione non sono noti, la ricostruzione quindi al momento è parziale.

Al di là del singolo caso sembra che l'aggressività e l'esasperazione siano tutt'altro che episodici tra le migliaia di arcoresi rimasti senza medico negli ultimi 4 mesi. D'altra parte capita di dover attendere giorni prima di poter parlare con un dottore e talvolta ci sono situazioni serie (anche se non così urgenti da rivolgersi al pronto soccorso). I problemi sono strutturali: i nuovi professionisti prendono in carico mediamente 1500 pazienti il cui profilo clinico è completamente sconosciuto e non sempre immediatamente accessibile nel sistema informatico di Ats. Gestire le prenotazioni telefoniche si rivela un lavoro immane che toglie tempo alle visite e chi prova per giorni a chiamare senza ricevere risposta, presso la Licata ma anche presso l'ambulatorio di Cascina del Bruno, talvolta decide di recarsi sul posto senza appuntamento, pratica che complica le cose e a volte crea incomprensioni e alterchi.

PROSPETTIVE

"Per fortuna oggi scadono i termini del bando per l'assunzione di nuovi medici tra i giovani - ha detto il sindaco - e contiamo che vengano presto assegnati ai nostri pazienti. Faccio appello alle persone perché portino pazienza nei primi tempi. Se professionisti giovani si trovano assediati rischiamo che scelgano altri incarichi". E proprio per offrire un supporto ai futuri medici di base di Arcore, il sindaco ha coinvolto i dottori di famiglia "veterani" della città che si sono messi a disposizione per qualche incontro di training alla nuova generazione.

GLI ALTRI COMUNI

Episodi come quelli di Arcore si sono registrati già in altri comuni come Brugherio dove il numero di cittadini senza medico ha superato la quota di 7mila lo scorso anno e dove anche i carabinieri sono dovuti uscire per sedare alterchi tra pazienti inferociti da settimane di attesa.
Il problema, come ha già spiegato Ats anche durante una conferenza stampa ad hoc in estate, è all'attenzione degli esperti da tempo. A luglio sul territorio della provincia 17mila persone erano senza dottore. Per la fine dell'anno saranno 41mila. Per supplire, sono stati attivati i numerosi centri di continuità assistenziale: la guardia medica con dottori a rotazione. E, si spera, arriverà qualche nuovo professionista disposto ad assumere il ruolo.



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